Sommario
Qual è la storia del giornalismo italiano?
Ugo Bellocchi, Storia del giornalismo italiano, Bologna, Edizioni Edison, 1974-1980 (otto volumi) Piero Ottone, Storia del giornalismo italiano, Longanesi, 1996. Paolo Murialdi, Storia del giornalismo italiano, Bologna, il Mulino, 2006. Giuseppe Farinelli, Storia del giornalismo italiano: dalle origini a oggi, UTET libreria, 2004.
Come è cambiato il mondo del giornalismo?
Il web e la massiccia diffusione dei social network hanno segnato un importante evoluzione nella storia del giornalismo, italiano e mondiale. Si sente sempre più spesso parlare di new journalism, ovvero di un nuovo modo di fare informazione che rivoluziona totalmente la professione del giornalista.
Come nasce il giornalismo come trasmissione del sapere?
Il giornalismo inteso come trasmissione del sapere affonda le sue origini nel Medioevo quando i giornali erano soprattutto ‘vocali’; essendo pochissime le persone in grado di leggere, le informazioni venivano diffuse attraverso i banditori, ossia coloro i quali erano incaricati di gridare per le strade notizie e ordinamenti.
Quali sono le possibili varianti del giallo storico?
La caratteristica principale del giallo storico, generalmente di tipo classico, è la collocazione temporale nel passato, recente o remoto, della vicenda narrata. Fra le tante possibili varianti apparse nel corso degli anni vi sono il giallo medievale, il giallo ambientato nell’antica Roma o nell’ antico Egitto, nell’ Inghilterra vittoriana.
Come è diviso il genere giallo?
Il genere giallo è diviso tradizionalmente in diversi sottogeneri, anche se i confini spesso non sono ben definiti: il poliziesco (in particolare il giallo classico ), la letteratura di spionaggio, il noir, il thriller, quest’ultimo a sua volta suddiviso in più filoni tra cui il thriller legale e il thriller medico .
Quando inizia l’editoria e il giornalismo d’opinione e di informazione?
Nel 1900 e nel 1901 inizia una straordinaria stagione dell’editoria e del giornalismo d’opinione e di informazione grazie a Luigi Albertini, alla guida del “Corriere”, Alfredo Frassati alla “Stampa” e Alberto Bergamini al “Corriere d’Italia”.