Sommario
Come è nato il segno OK?
Origine. La sua prima apparizione certa, nella forma «o.k.», risale al 23 marzo 1839, nel The Boston Post. L’uso del termine O.K., le iniziali della trascrizione fonetica, si sarebbe così diffuso “via mare” anche al mondo occidentale. Dal greco Όλα Καλά (trascrizione fonetica: ola kalà), che significa “tutto bene”.
Come mai si dice OK?
Alla fine scrivevano su una bandiera il numero dei morti seguito dalla lettera K, l’iniziale di “Killed” che in inglese significa “uccisi” . Quando, in rari casi nessuno era morto, sventolavano la bandiera con scritto OK”. Ossia zero uccisi.
Chi ha inventato il termine OK?
Il termine apparve poi per la prima volta in forma scritta il 23 marzo del 1839 sul Boston Morning Post in un articolo umoristico a firma di Charles Gordon Greene, e successivamente venne ripresa anche da altri giornali, sia nella forma abbreviata che in quella estesa “oll korrect”.
Cosa dire al posto di OK?
Le migliori alternative italiane alla parola “ok”
- 1) va bene/ d’accordo.
- 2) (ma) certo/altroché
- 3) ho capito/ha senso/tutto chiaro.
- 4) (ci) siamo intesi/perfetto/ abbiamo un accordo/ mi sembra eccellente.
- 5) bene…/allora…/dunque…
- 6) vabbè…./ fai come vuoi.
- 7) (tutto) bene/ a posto.
Cosa vuol dire letteralmente OK?
O.K. ‹óu kèi› o, all’ital., ‹okèi›. – Sigla statunitense che indica approvazione, consenso, equivalente all’ital. «sta bene, va bene». di «sta bene», e dagli Stati Uniti si diffuse negli altri paesi di lingua inglese e anche in Italia , spec.
Che ha dato origine sinonimo?
≈ costitutivo, originario. ↔ acquisito, indotto, secondario; in (o all’)origine ≈ all’inizio, al (o in) principio, dapprima, (non com.) dapprincipio, inizialmente, in un primo momento, originariamente, prima. ↔ alla fine, attualmente, da ultimo, dopo, in seguito, oggi, poi, posteriormente, successivamente.
Che vuol dire Italia?
Il nome Italia deriva dal vocabolo Italói, termine con il quale i greci designavano i Vituli (o Viteli), una popolazione che abitava nella punta estrema della nostra penisola, nei pressi dell’odierna Catanzaro, i quali adoravano il simulacro di un vitello (vitulus, in latino).