Sommario
Quale fu la causa della corsa agli armamenti?
Nell’arco dell’aumento delle tensioni precedenti alla prima guerra mondiale, Germania, Russia, Regno Unito, Francia, Italia e Impero Austroungarico entrarono in competizione per potenziare le proprie forze armate. La prova della degenerazione del processo si ebbe con lo scoppio effettivo della prima guerra mondiale.
Perché le potenze europee effettuano una corsa agli armamenti?
A partire dagli ultimi due decenni dell’Ottocento le nazioni europee incrementano i loro arsenali. In parte per garantire gli equilibri geopolitici e strategici, in parte per prepararsi a metterli in discussione ed eventualmente sovvertirli.
Quale era la situazione dell’europa al termine della guerra?
La guerra del 1914 – 1918 cambia il volto del mondo: l’Europa perde definitivamente la centralità e conosce un forte periodo di crisi economica e sociale. Tale crisi economica è causata principalmente dalla mancata riconversione degli apparati sfruttati per la produzione bellica e dalla sovrapproduzione.
Cosa spinse i paesi europei a una folle corsa agli armamenti all’inizio del XX secolo?
10. Cosa spinse i paesi europei a una folle corsa agli armamenti, all’inizio del XX sec? Il terrore di un’invasione armata da parte degli USA, la cui potenza economica rappresentava una minaccia. Il timore delle mire espansionistiche di Giappone e Cina.
Chi controllava l’Europa orientale al termine della seconda guerra mondiale?
Il controllo esercitato dall’Unione sovietica sull’Europa orientale e l’impasse venutasi a creare con gli Stati Uniti d’America dopo la seconda Guerra mondiale regalano al mondo due nuovi termini: “cortina di ferro” e “guerra fredda”.
Come esce l’Europa dalla Seconda Guerra Mondiale?
In Europa. Alla fine del conflitto, l’Europa fu divisa in due sfere di influenza distinte: l’Europa occidentale, alleata degli Stati Uniti, e quella orientale, occupata militarmente e in parte alleata all’Unione Sovietica.
Quali personaggi alla vigilia della guerra si schierarono in modo opposto alle rispettive fazioni?
Contro la guerra si schierarono invece i ceti borghesi, col loro leader Giovanni Giolitti, il mondo cattolico fedele alle tendenze politiche del Vaticano, e i socialisti. In termini numerici i contrari alla guerra, o “neutralisti” erano un’ampia maggioranza; evirata però nella voce.