Sommario
Quanto è diffusa la sifilide?
In Europa, la sifilide è la terza Infezione sessualmente trasmessa più diffusa e, nel 2017, 28 Paesi UE/SEE hanno segnalato 33.189 casi confermati. Nel mondo, nel 2016, sono stati stimati 6,3 milioni di nuovi casi di sifilide in donne e uomini di età compresa tra 15 e 49 anni.
Quando è stata trovata la cura per la sifilide?
Sia il Salvarsand che il Neosalvarsan furono sostituiti nel trattamento della sifilide dalla penicillina, dopo il 1940. Infatti, nel 1928, Alexander Fleming (1881-1955) scoprì la penicillina e dal 1943 divenne il principale trattamento della sifilide.
Dove si trova il batterio della sifilide?
Nei soggetti che presentano la malattia, il Treponema Pallidum si riscontra in tutti i liquidi corporei, come sperma e secrezioni vaginali. Inoltre, il batterio si trova nelle lesioni cutanee, genitali e mucose, comprese quella della bocca, che si manifestano nel corso della malattia.
Come veniva chiamata la sifilide?
Dai marinai la malattia si sarebbe trasmessa ad alcune prostitute napoletane, che a loro volta avrebbero contagiato i soldati dell’armata di Carlo VIII. Da allora, la sifilide venne chiamata, per almeno due secoli, “morbo gallico” o “mal francese”, mentre in Francia era conosciuta come “mal napoletano”.
Chi ha portato la sifilide in Italia?
La diffusione del morbo in Europa, e in particolare in Italia, è da collocare attorno al 1494, anno della discesa di Carlo VIII in Italia e dell’inizio della cosiddetta “prima guerra italiana”. Il principale mezzo di diffusione della sifilide furono i soldati e i mercenari francesi, spagnoli, svizzeri e tedeschi.
Come si scopre di avere la sifilide?
La diagnosi della sifilide avviene tramite l’osservazione diretta dei sintomi (fase primaria) e può essere confermata attraverso l’esame microscopico di un campione di tessuto prelevato dalla ferita o tramite indagini sierologiche.
Come si curava la sifilide nel 1700?
I guai del mercurio, o meglio dell’abuso del mercurio furono talmente tanti che a partire dal 1517 fu pian piano sostituito dal decotto di guaiaco o “legno santo” pianta che all’epoca cresceva solo in America e che gli indigeni del luogo utilizzavano per la cura delle lesioni della sifilide.
Come sono le macchie della sifilide?
I batteri della sifilide entrano nel sangue e la malattia si estende a tutto il corpo, causando sintomi molto differenti: sulle mucose e sulla cute del tronco e degli arti superiori spuntano piccole macchie rosse, note nel loro complesso come roseola, non pruriginose, che permangono per circa due mesi.
Come si fa a prendere la sifilide?
Trasmissione. La sifilide si trasmette attraverso qualsiasi tipo di rapporto sessuale (vaginale, anale e orale) e con il sangue. Una madre infetta può trasmettere la sifilide al nascituro durante la gravidanza (via transplacentare), attraverso il passaggio nel canale del parto e con l’allattamento.
Dove si forma il sifiloma?
Il sifiloma, ovvero un’ulcera che può svilupparsi nell’area dei genitali, dell’ano e della bocca può comparire proprio durante la prima fase dell’infezione, detta sifilide primaria. Esso è caratterizzato da un colore rosso scuro e si presenta come una lesione dura al tatto e nodulare.
Chi ha portato la sifilide?
Il principale mezzo di diffusione della sifilide furono i soldati e i mercenari francesi, spagnoli, svizzeri e tedeschi.
Chi ha inventato la sifilide?
Infatti, fu il medico e scienziato veronese Girolamo Fracastoro che introdusse questo termine, con la sua opera del 1530 Syphilis sive morbus gallicus (“Sifilide o il mal francese”) e con il trattato De contagione et contagiosis morbis (“Sul contagio e sulle malattie contagiose”) del 1546.