Sommario
Che cosa significa il termine tsunami?
tsunami Termine giapponese («onde sul porto») adottato internazionalmente come denominazione ufficiale di serie di onde provocate da qualsiasi evento in grado di muovere verticalmente una grande colonna d’acqua: movimenti tettonici sottomarini, eruzioni vulcaniche, frane, esplosioni o caduta di meteoriti.
Cosa fare in caso di tsunami?
Allontanati e raggiungi rapidamente l’area vicina più elevata (per esempio una collina o i piani alti di un edificio). Avverti le persone intorno a te del pericolo imminente. Corri a piedi seguendo la via di fuga più rapida. Non usare l’automobile, potrebbe diventare una trappola.
Perché viene lo tsunami?
All’origine di uno tsunami c’è, di regola, un terremoto o un maremoto. Ma ci possono essere altre cause: scoscendimenti o eruzioni di vulcani sommersi, instabilità delle coste (vasti franamenti di versanti, caduta di rocce, valanghe) o la caduta di meteoriti.
In che anno è stato lo tsunami?
Terremoto e maremoto dell’Oceano Indiano del 2004
Maremoto dell’Oceano Indiano | |
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Il maremoto ad Ao Nang (Thailandia) | |
Data | 26 dicembre 2004 |
Ora | 07:58:53 (UTC+7) |
Magnitudo Richter | 9,3 |
Come si misura uno tsunami?
Il maremoto è la conseguenza di un terremoto sottomarino, misurato con la scala Richter. La velocità di propagazione delle onde dipende anche dalla profondità del mare: è di circa 100 metri al secondo se la profondità è di mille metri.
Quanto può essere alta l’onda di uno tsunami?
Quando lo Tsumani raggiunge la costa, la velocità delle onde diminuisce ed l’altezza aumenta. Può formarsi un vero è proprio un muro d’acqua con altezze che facilmente superano i 10 metri. L’onda di più alta di cui si ha notizia, 60 metri, si abbattè sulla Baia di Lituya in Alaska nel 1958.