Sommario
Che cosa vuol dire titolo esecutivo?
Il titolo esecutivo è definito come il presupposto per l’esercizio dell’azione esecutiva finalizzata a dare attuazione ai diritti in esso contenuti. L’art. 474 c.p.c., infatti stabilisce che l’esecuzione forzata non può avere luogo che in base a un titolo esecutivo per un diritto, certo, liquido ed esigibile.
Cosa significa spedita in forma esecutiva?
La spedizione in forma esecutiva consiste nell’apposizione da parte del cancelliere della formula esecutiva (art. 475 commi 3 e 4) sull’originale o sulla copia del titolo. In gergo forense, poiché questa formula inizia con le parole: ”Comandiamo a tutti gli ufficiali…”, è detta nel gergo forense “il comandiamo”.
Quali sono gli atti esecutivi?
sono atti esecutivi: sia gli atti di parte che quelli del giudice, emessi nell’ambito del processo esecutivo ed aventi funzione esecutiva. Non solo pertanto il titolo esecutivo, ed il precetto, ma anche tutti gli atti di impulso del conseguente processo esecutivo e quelli giudiziali.
Quando un atto e esecutivo?
Nella pratica, si dice che il titolo viene spedito in forma esecutiva quando il cancelliere, il notaio o altro pubblico ufficiale appone sull’originale o su una copia autentica del titolo la seguente formula: “Comandiamo a tutti gli ufficiali giudiziari che ne siano richiesti e a chiunque spetti, di mettere a …
Quali sono i titoli di credito esecutivi?
Sono titoli esecutivi stragiudiziali (art 474 c.p.c.), la cambiale e gli altri titoli di credito, (ad esempio l’assegno bancario o circolare), le scritture private autenticate limitatamente alla sola obbligazione di denaro in essa contenuta (dopo la modifiche della legge n. 474 c.p.c.).
Quando l’assegno e titolo esecutivo?
l’assegno è un titolo esecutivo che consente al creditore – qualora l’assegno sia stato protestato o, comunque, non pagato – di avviare direttamente il pignoramento senza previa causa; la natura di titolo esecutivo dell’assegno, però, scade dopo 6 mesi.
Quando viene apposta la formula esecutiva?
L’apposizione della formula esecutiva deve essere richiesta presso la cancelleria del tribunale o giudice di pace che ha emesso la sentenza. La richiesta può essere effettuata dal legale di una delle parti, costituito nella causa cui la sentenza si riferisce, oppure da altro legale munito di procura di una delle parti.
Quando si chiede la formula esecutiva?
Nei 40 giorni decorrenti dalla notifica, il debitore: può adempiere; può proporre opposizione, può non adempiere né proporre opposizione: in questo caso, il decreto ingiuntivo (decorsi i 40 giorni) diventa definitivo e il creditore può chiedere l’apposizione della formula esecutiva.
Cosa è il titolo esecutivo?
In soldoni, il titolo esecutivo è l’atto scritto che accerta il diritto del creditore e l’obbligazione del debitore: attribuisce cioè al creditore il potere di agire nei confronti del debitore in via esclusiva, cioè pignorando una parte del patrimonio del debitore. Il titolo esecutivo può consistere in un provvedimento giudiziale
Come distingue l’esecutivo dagli altri poteri?
Distinzione dagli altri poteri. L’Esecutivo è distinto dal potere legislativo, che è il potere di fare le leggi (legiferare), e dal potere giudiziario che è invece il potere di giudicare ed eventualmente punire chi non rispetta le leggi.
Qual è il titolo esecutivo stragiudiziale?
Un esempio di titolo esecutivo stragiudiziale è l’assegno. Con un assegno in mano, e per massimo 6 mesi dalla sua emissione, il creditore può direttamente effettuare un pignoramento nei confronti del debitore inadempiente. Spirato il semestre, l’assegno non è più titolo esecutivo, ma resta sempre una prova scritta.
Quando un atto diventa esecutivo?
Il titolo esecutivo si forma di norma come conseguenza dell’esercizio di un’attività giurisdizionale (cosiddetto “titolo giudiziale”‘) ad esempio nell’ambito di un processo, o comunque di un procedimento d’ingiunzione, oppure stragiudiziale (ad. es. rilascio di cambiale o protesto).