Sommario
Che figura retorica e non era nato cuor di leone?
Litote: si tratta di una figura retorica che fa un’affermazione usando la negazione di un’espressione che ha il senso opposto. Ad esempio: “Don Abbondio non era nato con un cuor di leone”.
Chi sono i bravi e come vengono descritti?
I bravi erano soldati mercenari esistiti nel XVI-XVII secolo che agivano contro la legge compiendo, a pagamento, azioni violente e illegali a favore dei signorotti che ne richiedevano l’intervento. Facevano in modo che il volere di chi comandava fosse rispettato a tutti i costi.
Quali sono i consigli di Perpetua?
Accoglie don Abbondio di ritorno dalla passeggiata e reduce dall’incontro coi bravi. Induce il curato a rivelarle tutto e gli consiglia di informare con una lettera il cardinal Borromeo. Promette a don Abbondio di mantenere il segreto.
Come viene descritta Perpetua?
Nel romanzo di Alessandro Manzoni I Promessi Sposi, Perpetua (1588-1630) è la serva di don Abbondio. Dal romanzo emerge sia il suo tipico carattere da popolana, battagliero e verace, sia il suo difetto e punto debole: l’essere un po’ pettegola.
Quali sono le figure retoriche nei Promessi Sposi?
Il Manzoni arricchisce il proprio linguaggio utilizzando diverse figure retoriche, in particolare similitudini e metafore, ma anche enumerazioni, anafore, climax ed ossimori. Le figure retoriche più frequenti in assoluto però sono le similitudini e le metafore: per quale motivo?
Chi sono i bravi dei Promessi Sposi?
bravi (sp. bravos) Nome, noto soprattutto attraverso i Promessi sposi manzoniani, con cui nei sec. 16° e 17° erano chiamati gli sgherri al soldo dei signori, guardie del corpo ed esecutori insieme di ordini iniqui e di delitti. La livrea che portavano bastava per lo più a garantir loro l’impunità.
Chi rappresentano i bravi?
I Bravi, che compaiono nei Promessi Sposi di Alessandro Manzoni, sono gli sgherri del signorotto locale, Don Rodrigo, uno dei personaggi principali del romanzo. Naturalmente, il “bene” in questione è quello che deriverebbe a don Rodrigo, del quale sono al servizio.
Quanti anni aveva Perpetua?
Di lei non viene dato alcun ritratto e viene indicata in modo approssimato l’età: aveva superato i quaranta anni.
Cosa consiglia Perpetua al suo curato?
Induce il curato a rivelarle tutto e gli consiglia di informare con una lettera il cardinal Borromeo. Promette a don Abbondio di mantenere il segreto. Durante un colloquio con Renzo, si lascia sfuggire inavvertitamente che la causa del matrimonio rimandato è un “prepotente”.