Sommario
Chi sopravvive della famiglia Frank?
Il gruppo di lavoro ha individuato in Arnold van den Bergh, un notaio ebreo di Amsterdam, l’uomo che avrebbe tradito i Frank per salvare la sua famiglia.
Perché Anna Frank decide di scrivere il diario?
Anna, nei due anni di segregazione, decide di scrivere un diario, in cui racconta le sue gioie, i suoi dolori, le sue speranze. Per Anna in quel suo ambiente non vi era nulla di speciale, se non la sera, quando andava in soffitta da Peter, per il quale provava un sentimento d’amore da lui contraccambiato.
Chi sopravvisse della famiglia di Anna Frank?
Entrambe le sorelle morirono di tifo nel marzo del 1945, poche settimane prima che, il 15 aprile, le truppe inglesi liberassero Bergen-Belsen. La madre di Anna morì ad Auschwitz all’inizio di gennaio del 1945. Solo il padre Otto sopravvisse alla guerra.
Chi ospitò Anna Frank?
Miep Gies
Miep Gies, nata Hermine Santrouschitz (Vienna, 15 febbraio 1909 – Hoorn, 11 gennaio 2010), è stata una delle persone olandesi che nascosero Anna Frank, la sua famiglia e altre quattro persone, proteggendole dalle persecuzioni naziste durante la Seconda guerra mondiale.
Cosa ci insegna il diario di Anna Frank?
Anna Frank è una ragazza tedesca di origine ebrea, nata a Francoforte nel 1929, che, prima di morire a soli 16 anni nel campo di concentramento di Bergen Belsen, ci insegna il valore della bontà nonostante il mondo disumano in cui si trova a vivere.
Chi decide di pubblicare il diario di Anna Frank?
Alcuni amici di famiglia che avevano aiutato i clandestini riuscirono a salvare gli appunti scritti da Anna all’interno dell’alloggio segreto, consegnandoli poi al padre, Otto Frank, che ne curò la pubblicazione avvenuta ad Amsterdam nel 1947, col titolo originale Het Achterhuis (Il retrocasa).
Otto Frank
Otto Frank fu l’unico sopravvissuto della famiglia; tornò ad Amsterdam e trovò il diario della figlia: lo aveva ricevuto in regalo per il suo tredicesimo compleanno e ci scrisse dal 12 giugno del 1942 fino al primo agosto del 1944.