Come si vestono le suore?
In genere, l’abito maschile è costituito da una tunica, generalmente stretta in vita da una cintura o da un cordone, con scapolare, cappuccio o cocolla e mantello; i canonici regolari aggiungono anche rocchetto, mozzetta e berretta. L’abito femminile si compone di tonaca, velo, soggolo e frontino.
Come scelgono i nomi le suore?
Come fanno le suore a scegliere i loro nomi? Quando la sorella / suora prende il nome di santa, alcune di loro scelgono un santo maschio invece di un santo femmina. Ma in queste situazioni, spesso (ma non sempre) hanno un secondo nome (spesso Mary). Alcuni monaci e frati che cambiano anche i loro nomi.
Cosa significa il velo delle suore?
Oggigiorno, nel mondo occidentale l’uso del velo è limitato quasi solamente a suore e monache cattoliche, tanto che in italiano l’espressione prendere il velo significa entrare in un ordine o congregazione femminile.
Che cosa sono le suore laiche?
In dettaglio, quindi, è laico: anche un religioso che, pur appartenendo a un ordine o ad una congregazione religiosa, non sia stato ordinato diacono o prete (è il caso del cosiddetto “fratello laico”; in senso proprio, quindi, ogni suora, in quanto donna, nella Chiesa cattolica sarà sempre una “laica”).
Come si chiama la tunica?
L’abito talare (o, più semplicemente, la talare) è la veste ecclesiastica del clero di alcune confessioni cristiane. La parola talare deriva dalla parola latina “talus”, tallone. La talare, infatti, prende origine dalla veste dei sacerdoti ebraici che giungeva fino al tallone.
Che differenza c’è tra una suora è una monaca?
A differenza delle monache (che emettono voti solenni e appartengono a ordini religiosi antichi), generalmente le suore non vivono in clausura ma si dedicano a opere di apostolato attivo, come l’assistenza ad anziani e ammalati o l’istruzione e l’educazione cristiana della gioventù.