Sommario
Cosa facevano gli artigiani nel Medioevo?
Gli artigiani che lavoravano la carta, i tessuti, i metalli, il legno, la ceramica si tramandarono per secoli i segreti del mestiere. Nel Medioevo, ogni artigiano aveva una propria bottega, possedeva gli strumenti del mestiere e si avvaleva dell’aiuto di uno o due lavoranti e di due o tre garzoni apprendisti.
Cosa facevano gli artigiani?
Un artigiano è un lavoratore esperto che utilizza attrezzi, macchinari e materie prime per la produzione o la trasformazione di determinati manufatti (oggetti o alimenti). La ditta cui fa capo un artigiano (titolare o socio) è denominata impresa artigiana (che può o meno essere una società).
Come erano organizzati gli artigiani?
Gli artigiani erano organizzati nelle Arti o Corporazioni che erano associazioni di mestiere, raccoglievano cioè tutti coloro che svolgevano una medesima attività. Ogni Arte aveva poi un suo priore, eletto dai maestri artigiani, che doveva controllare il comportamento dei membri.
Perché l artigianato è importante?
La prospettiva per l’artigianato – che è il più importante settore produttivo di oggetti personalizzati a livello globale – è molto promettente perché consente di creare oggetti “intelligenti” che interagiscono con gli utenti, che “parlano” fra di loro e, soprattutto, con chi li ha prodotti.
Chi sono gli artigiani nel Medioevo?
In tutte le città del Basso Medioevo, sia piccole sia grandi, opera un gran numero di artigiani che lavorano per le necessità quotidiane del mercato locale (fornai, macellai, vinai, sarti, fabbri, falegnami, vasai, stagnai…); nelle grandi città delle aree economicamente sviluppate, si trovano anche numerosi artigiani …
Cosa erano le botteghe artigiane?
Le botteghe erano piccole e indipendenti e la famiglia costituiva la principale unità di produzione. Esse erano insieme centri di produzione e di commercio; è infatti noto che anche in altre città gli artigiani lavoravano dietro la finestra del proprio laboratorio (ouvroir) o della propria boticque.
Cosa producono gli artigiani?
L’artigianato è un’attività lavorativa in cui gli oggetti utili e decorativi sono fatti completamente a mano o per mezzo soltanto di attrezzi: gli articoli prodotti tramite fabbricazione in serie o da macchine non sono artigianato.
Chi è considerato artigiano?
È considerata artigiana l’impresa che ha come scopo prevalente lo svolgimento di un’attività di produzione di beni, anche semilavorati, o di prestazioni di servizi, escluse le attività agricole, commerciali, di intermediazione di beni o ausiliare di queste ultime, di somministrazione di alimenti o di bevande.
Come erano organizzate le corporazioni?
Nella capitale italica erano attive delle corporazioni, dette ministeria, sotto il controllo della Camera Regia. Queste organizzazioni erano poche (mercanti, calzolai, barcaioli, pescatori, saponai) ed erano governate da “rettori”.
Come erano classificate le arti?
In Italia le “arti” nacquero agli inizi del XII secolo e si diffusero soprattutto nei comuni dell’Italia centrale e settentrionale, in particolare a Firenze. Divise in “arti maggiori” (mercanti, banchieri) e “arti minori” (artigiani e commercianti). Ognuna di queste arti era divisa a sua volta in corporazioni.
Cosa offre l artigianato?
Il settore dell’Artigianato riunisce le figure professionali che si occupano dell’ideazione e realizzazione di prodotti e opere tramite una lavorazione manuale, che richiede alti livelli di competenza tecnico-professionale.
Qual è il lavoro di un artigiano?
Il mestiere dell’artigiano L’artigiano lavora in uno spazio raccolto e quasi domestico, come una bottega che si affaccia direttamente sulla strada o un appartamento, che in genere fa contemporaneamente da laboratorio, da deposito e da negozio.