Sommario
- 1 Cosa pensa Socrate delle leggi?
- 2 Chi ha scritto su Socrate?
- 3 Cosa dicono le Leggi a Socrate nel Critone?
- 4 Qual è la tesi principale esposta dalle Leggi a Socrate?
- 5 Quali sono le più belle citazioni di Socrate sulla vita?
- 6 Qual è la verità di Socrate?
- 7 Qual era la ricerca filosofica di Socrate?
- 8 In che cosa consiste secondo Socrate la felicità dopo la morte?
Cosa pensa Socrate delle leggi?
Socrate non considerava ingiuste le Leggi della polis, ma unicamente il comportamento degli uomini. Immaginando di dialogare con le Leggi, Socrate fa dire loro: «Ora dunque tu te ne andrai all’Ade ingiustamente condannato non da noi Leggi, ma dagli uomini».
Chi ha scritto su Socrate?
Apologia di Socrate | |
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Titolo originale | Ἀπολογία Σωκράτους |
Testa di Socrate, scultura di epoca romana conservata al Museo del Louvre. | |
Autore | Platone |
1ª ed. originale | 399/388 a.C. (?) |
Chi è Dio per Socrate?
Apologia di Socrate | |
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Testa di Socrate, scultura di epoca romana conservata al Museo del Louvre. | |
Autore | Platone |
1ª ed. originale | 399/388 a.C. (?) |
Genere | dialogo |
Cosa dicono le Leggi a Socrate nel Critone?
«La giustizia», spiega Socrate a Critone per bocca delle leggi, «consiste nel fare – in tribunale, in guerra e in ogni contesto – ciò che la Città comanda, oppure mostrarle in cosa consista il giusto e persuaderla. Servirsi della violenza e dell’inganno, invece, non è accettabile».
Qual è la tesi principale esposta dalle Leggi a Socrate?
Socrate fa dire alle Leggi che il suo impegno nei loro confronti è vincolante perché col suo comportamento ha tacitamente stretto un contratto con loro. La tesi esposta dalle Leggi – è stato detto – può essere interpretata come una formulazione antica del contrattualismo.
Cosa sapere di Socrate?
La riflessione di Socrate muove dal riconoscimento della necessità di conoscere se stessi e di prendere coscienza dei propri limiti: il vero sapere è il sapere di non sapere. Il sapere di non sapere è ben la dotta ignoranza che Socrate vuole estendere ai propri interlocutori.
Quali sono le più belle citazioni di Socrate sulla vita?
Le più belle citazioni e frasi di Socrate sulla vita. Tutto il mio sapere è sapere che nulla so. Sii più saggio degli altri, se riesci; ma non andarglielo mai a dire. Sposati: se trovi una buona moglie sarai felice, se ne trovi una cattiva, diventerai filosofo.
Qual è la verità di Socrate?
Da qui si perviene alla concezione che Socrate ha per la verità. Per egli non esiste una verità assoluta, ma parla di omologhìa, ovvero discorso comune, la ragione condivisa dal maggior numero possibile di individui, alla quale si giunge attraverso il dialogo e il ragionare insieme, mettendo alla prova le diverse ipotesi.
Che cosa significa la morte per Socrate?
Per Socrate, la morte è la totale assenza di dolore, vuoto e sonno eterno, ed in ogni caso non provoca sofferenza e non deve far paura. Asseriva che se mai fosse esistito l’ADE, non ci sarebbe stato nulla di più bello: avrebbe potuto vivere una vita spirituale appagante parlando con i grandi sapienti ormai trapassati.
Qual era la ricerca filosofica di Socrate?
La ricerca filosofica era intesa da Socrate come un esame incessante di se stesso e degli altri . Tenta con la ragione di chiarire sé a se stesso, rintracciando il significato profondo del proprio essere uomo. Per questo motivo, Socrate fece proprio il motto dell’ oracolo di Delfi « Conosci te stesso », vedendo in esso la motivazione ultima del
In che cosa consiste secondo Socrate la felicità dopo la morte?
Infatti durante la vita gli altri possono danneggiare il corpo e gli averi, ma non potranno mai rovinare l’anima. E neppure la morte ha potere sull’anima dell’uomo virtuoso: se ci sarà un aldilà, avrà in sorte un premio; se non vi sarà nulla, ha già vissuto bene quaggiù, cioè la virtù è premio a se stessa.
Quali sono le due categorie di accusatori di Socrate?
Le accuse saranno quelle di empietà, per aver infatti rinnegato gli dei della città e aver provato a introdurne dei nuovi, e di corruzione dei giovani che seguivano la sua dottrina. Socrate rimase molto impressionato dall’abilità oratoria dimostrata dai suoi accusatori, non nuovi al mondo della politica della città.