Sommario
Cosa potevano fare i plebei?
Il termine plebe entra in uso in epoca repubblicana in contrapposizione ai patrizi. I plebei, inoltre, erano esclusi oltre che dal consolato anche dai collegi religiosi e dalle altre magistrature. Erano, comunque, suddivisi in gentes e tribus (tribù), servivano nell’esercito e potevano diventare tribuni militari.
Cosa hanno conquistato i plebei?
A metà del secolo successivo i plebei ottennero l’accesso al consolato, la massima magistratura dello Stato romano. Dopo di allora i plebei furono ammessi a tutte le magistrature, un tempo riservate ai soli patrizi; si ebbe quindi una nobilitas patrizio-plebea.
Chi poteva far parte dell’esercito romano?
L’esercito consisteva di unità di fanteria composte da cittadini, conosciute come legioni (lat.: legiones), a cui si affiancavano truppe ausiliarie, non legionarie, costituite da alleati privi di cittadinanza romana, che erano chiamate auxilia.
Chi diventava schiavo a Roma?
cittadino non romano fatto prigioniero di guerra dai romani; cittadino romano o straniero catturato dai pirati (come capitò a Gaio Giulio Cesare), incapace di pagare il proprio riscatto, poco noto, incapace di dimostrare la propria identità, successivamente venduto in terra straniera.
Quali erano le rivendicazioni della plebe?
La plebe si articola, al proprio interno in due componenti, con diverse rivendicazioni nei confronti dei patrizi, ma impegnate in una lotta comune: i plebei ricchi, che aspirano alle magistrature, ai sacerdozi, all’ager publicus e i plebei poveri, che chiedono l’abolizione del nexum e un maggiore benessere.
Quali erano i tribuni della plebe?
tribuno della plèbe Nell’antica Roma, denominazione attribuita ai capi della plebe eletti annualmente, istituiti nel 494 a.C. Il potere dei t. plebe Parte del popolo di Roma antica che non godeva di tutti i diritti cittadini di cui era investito il patriziato. …