Cosa significa articolo 572?
Il reato di maltrattamenti in famiglia nel codice penale Il reato di maltrattamenti in famiglia è previsto e punito dall’articolo 572 del codice penale, con il fine di tutelare la salute e l’integrità psico-fisica di soggetti che appartengono a un contesto familiare o para-familiare.
Cosa succede dopo una denuncia per maltrattamenti?
In genere, in questi casi, l’autorità giudiziaria ricorre alle misure dell’allontanamento dalla casa familiare, se vittima e denunciato convivono sotto lo stesso tetto, oppure il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla vittima, quando vi è pericolo che il denunciato perseguiti la persona offesa.
Quanto tempo per denunciare maltrattamenti in famiglia?
La legge sul Codice rosso ha poi allungato i tempi per sporgere denuncia: la vittima ha 12 mesi per farlo e non più 6 come in passato.
Cosa rientra nei maltrattamenti in famiglia?
8396/1996 in cui i giudici hanno stabilito che “Nello schema del delitto di maltrattamenti in famiglia non rientrano soltanto le percosse, le lesioni, le ingiurie, le minacce e le privazioni e le umiliazioni imposte alla vittima ma anche gli atti di disprezzo e di offesa alla sua dignità che si risolvano in vere e …
Quali sono i maltrattamenti in famiglia?
Il reato di maltrattamenti in famiglia scatta non soltanto a seguito di percosse, minacce, ingiurie, privazioni imposte alla vittima, ma anche con atti di scherno, disprezzo, umiliazione e di asservimento idonei a cagionare durevoli sofferenze fisiche, anche solo morali.
Perché si configuri il reato di cui all’art 572 maltrattamenti in famiglia cosa è necessario che ci sia?
Quanto all’elemento psicologico, ai fini della configurazione del delitto in esame è necessario il dolo generico, inteso come coscienza e volontà nel compimento dei singoli atti con l’intenzione di maltrattare sistematicamente, in modo tale da realizzare una condotta complessiva di persecuzione ed umiliazione.
Cosa si rischia per maltrattamenti?
In questo caso il reato è punito con la pena prevista per la fattispecie semplice del reato. Ovvero della reclusione da tre a sette anni, aumentata fino alla metà. Al comma terzo dell’art. 572 c.p. invece sono previste delle ipotesi di evento che possono aggravare il reato e aumentarne di conseguenza la pena.
Quanto durano le indagini per maltrattamenti?
Secondo l’art. 405 c.p.p. la durata delle indagini preliminari è di sei mesi dall’iscrizione del nome della persona alla quale il reato è attribuito nel registro della notizia di reato, salvo che non si proceda per uno dei delitti indicati nell’art. 407, comma 2 lettera a), per cui la durata è di un anno.
Come provare i maltrattamenti in famiglia?
La vittima può provare la violenza psicologica mediante:
- registrazione di chiamate o sms;
- fotografie;
- testimonianze di persone fidate;
- registrazioni audio e video che riprendono i comportamenti dell’aggressore.