Cosa significa Zollare?
– 1. a. Pezzo compatto e non molto grande di terra, che si stacca dal terreno, quando lo si lavora con l’aratro o con altri strumenti agricoli: il contadino arando il suo campo tagliava e rovesciava le z.; rompere, rivoltare, sbriciolare, tritare le z.; qualche z. erbosa, il suolo erboso o parte di esso, in contrapp.
Cosa significa placche o zolle?
6) In geologia, placche litosferiche (o zolle litosferiche) sono calotte sferiche costituite da tutta la crosta e dalla parte superiore (solida) del mantello (insieme che viene definito col nome di litosfera), che, galleggiando sull’astenosfera sottostante, coprono come tessere di un puzzle tutta la superficie …
Cosa significa prati?
Il prato è un terreno agricolo inerbito per più di un anno. Fino ad un anno (un ciclo colturale) si parla invece di erbaio. Nel caso in cui il cotico erboso venga mantenuto per più di 5 anni, si parla di prato stabile o, meglio, prato permanente.
Come si chiama zolla?
Elémire Zolla (Torino, 9 luglio 1926 – Montepulciano, 29 maggio 2002) è stato uno scrittore, filosofo e storico delle religioni italiano, conoscitore di dottrine esoteriche e studioso di mistica occidentale e orientale.
Cosa vuol dire talora?
talóra avv. [comp. di tale e ora2]. – Qualche volta, talvolta (davanti a consonante, si tronca spesso, spec.
Quante sono le placche o zolle?
La litosfera è divisa in sette grandi zolle o placche tettoniche (euroasiatica, africana, americana, indo-australiana, pacifica, di Nazca e antartica) e in un’altra dozzina di dimensioni inferiori.
Come possono essere i prati?
Quando si parla di essenze vegetali presenti in giardino si pensa a piante, arbusti, aiuole di fiori, mentre il manto erboso in genere viene classificato semplicemente come “erba”. Possiamo mettere un prato resistente alla siccità, calpestabile, particolarmente verdeggiante, fiorito oppure a bassa manutenzione.
Come sovente?
– [con una certa frequenza] ≈ di frequente, frequentemente, spesse volte, spesso. ‖ ripetutamente.
Che avverbio è bene?
È l’avverbio corrispondente all’agg. buono, e significa perciò in modo buono, retto, giusto, o conveniente, opportuno, vantaggioso, in modo insomma da dare soddisfazione piena: agire b., comportarsi b.; eseguir b. un lavoro; hai fatto b.