Sommario
Cosa succede se revoco le dimissioni?
La revoca delle dimissioni permette al lavoratore di rientrare a lavoro come se le dimissioni non fossero mai state presentate. Una volta inviato il modulo delle dimissioni, viene trasmesso al datore di lavoro e all’Ispettorato territoriale del lavoro competente.
Cosa fare quando ci si dimette?
Se il lavoratore non rispetta, in tutto o in parte, il preavviso di dimissioni, il datore di lavoro potrà trattenere dalle sue spettanze finali un importo pari alla retribuzione percepita durante il preavviso non rispettato (cosiddetta indennità sostitutiva del preavviso).
Cosa succede dopo le dimissioni volontarie?
La comunicazione va fatta all’Inps per via telematica compilando il modulo disponibile su Internet anche in caso di risoluzione consensuale del contratto. Non basta dire al capo «me ne vado». Il dipendente che dà le dimissioni deve comunicarlo anche all’Inps.
Cosa spetta al lavoratore che si dimette?
Il lavoratore che presenta le dimissioni per ‘giusta causa’ ha dunque diritto a richiedere l’indennità di disoccupazione e all’indennità sostitutiva del preavviso, a patto però che sia in possesso di almeno 13 settimane di contribuzione nei 4 anni precedenti l’inizio del periodo di disoccupazione, 30 giornate di lavoro …
Quando le dimissioni sono nulle?
Le dimissioni del lavoratore sono annullabili in base all’articolo 1434 del codice civile se la volontà del dipendente dimissionario è coartata non tanto dalla minaccia in sè di licenziamento o di denuncia, quanto piuttosto dal complessivo comportamento intimidatorio posto in essere dal datore ai danni del lavoratore.
Chi si licenzia a cosa ha diritto?
Chi si dimette per giusta causa ha diritto alle competenze di fine rapporto, al pari degli altri casi di interruzione del contratto, rappresentate in particolare da: Ferie e permessi non goduti; Mensilità aggiuntive (tredicesima e quattordicesima); Trattamento di fine rapporto (TFR).
Cosa portare al CAF per le dimissioni?
Documenti necessari
- Documento identità valido.
- Codice fiscale/p.iva datore di lavoro.
- Ultima busta paga.
- Indirizzo posta elettronica certificata (Pec) datore di lavoro.
- Mail personale.
Quanti giorni si lavora dopo le dimissioni?
Quanti sono i giorni di preavviso da rispettare?
Quadro | Giorni di preavviso |
---|---|
1° categoria professionale | 20 giorni |
Quadri e I° Livello | 60 giorni |
II° e III° livello | 30 giorni |
IV° e V° livello | 20 giorni |
Chi si licenzia ha diritto alla pensione?
Per il lavoratori disoccupati che hanno perduto involontariamente il lavoro a 63 anni ed in presenza di almeno 30 anni di contributi vi è diritto alla pensione con l’APE sociale a patto, però, di aver terminato di fruire da almeno 3 mesi dell’intera Naspi spettante.
Quanti soldi prendo se mi licenzio?
In particolare, l’indennità di buonuscita è pari a 1/12 dell’80% della retribuzione contributiva spettante al momento della cessazione, rapportata su base annua, per il numero degli anni di servizio maturati alla data di cessazione del rapporto di lavoro.
Chi dà le dimissioni ha diritto alla liquidazione?
Qualunque sia la ragione delle dimissioni volontarie il lavoratore dipendente ha diritto alla liquidazione del TFR. Il datore, in accordo col dipendente, può erogare il tfr a rate alla cessazione del rapporto, se non è espressamente vietato dalla contrattazione e se vengono corrisposti al lavoratore gli interessi.
Come modificare la data di dimissioni online?
Per convalidare le dimissioni online segui questa procedura:
- Vai sul sito INPS e collegati tramite PIN; CNS o SPID;
- Entra nella sezione Dimissioni volontarie e quindi inserisci i tuoi dati, quelli dell’azienda, la data di decorrenza e seleziona “Dimissioni volontarie”;
- Conferma per convalidare le dimissioni.