Sommario
Perché si chiama imperativo?
Perché il modo imperativo si chiama così? Il suo nome deriva dal verbo latino imperare, che significa comandare. L’imperativus modus era infatti il modo del verbo che esprimeva un comando, un ordine, un… imperativo!
Come si forma il modo imperativo?
Le forme dell’imperativo in senso stretto sono quelle alla seconda persona singolare e plurale e (almeno in italiano) alla prima persona plurale: tu, noi, voi. Il più delle volte, esse coincidono con quelle del presente indicativo (esempi: esci, vai, prendi; usciamo; andiamo, prendiamo; uscite, andate, prendete).
Come è usato l’imperativo?
L’ imperativo è un modo verbale. È usato per esprimere esortazioni e si distingue in questo dagli altri modi: se infatti l’ indicativo o il condizionale (e normalmente il congiuntivo) vengono generalmente usati per le asserzioni, con l’imperativo si possono formulare divieti, preghiere o consigli in maniera più o meno perentoria: Vieni qui!
Cosa è l’imperativo in italiano?
La formazione dell’imperativo in italiano. L’imperativo è per natura un modo difettivo, dato che non prevede la forma della prima persona singolare; al suo posto si può utilizzare il presente indicativo con la funzione di indicare un dovere: adesso mi concentro!.
Come vengono utilizzate le voci dell’imperativo?
Concordemente al tipo di esempio appena proposto, le voci dell’imperativo vengono utilizzate nella formazione di sostantivi, detti conglomerati e parole frase, che, come i verbi, indicano un’azione: il tira e molla, il viavai, l’andirivieni, il saliscendi, il fuggi fuggi. Anche in questo caso si tratta di parole che indicano un’azione ripetuta.
Qual è l’imperativo della forma in Tu?
L’imperativo della forma in tu, combinato con la negazione, si forma usando l’infinito: non fumare, non bere, non partire! Terza persona dell’imperativo. Esiste inoltre l’imperativo alla terza persona, che acquistò una certa importanza quando, in epoca moderna, il lei cominciò a soppiantare il voi come forma di cortesia.