Quali idee sosteneva Bartolomè de Las Casas?
Nei suoi testi, Las Casas ci presenta una puntuale descrizione delle qualità fisiche, morali e intellettuali degli indios, finalizzata alla difesa dell’umanità degli abitanti del nuovo mondo, contro la tesi della loro irrazionalità e bestialità avanzata da altri suoi contemporanei, soprattutto di cultura umanista.
Chi si pose in difesa degli indios?
Il più strenuo difensore degli Indios fu però Bartolomeo de las Casas. Conoscitore dell’opera di Montesino, nel 1512 si recò a Cuba come cappellano del conquistador Panfilo de Narvaez (e ottenne un’encomienda per il lavoro svolto), mentre tre anni dopo si trasferì a Santo Domingo.
Quale fu l’atteggiamento che i colonizzatori europei tennero nei confronti degli indios?
Quale fu l’atteggiamento dei conquistadores nei confronti degli amerindi? Molti conquistadores, al pari di quello che avevano fatto con i Mori, consideravano i nativi americani senza diritti per il fatto che essi erano “pagani”, cioè non ancora convertiti alcattolicesimo.
Quali erano i punti di vista in merito agli indios di Las Casas è De Sepulveda?
Sepulveda, che era anche un gesuita, considerava gli indios non come degli esseri umani a pieno titolo, bensì degli homunculi, esseri inferiori ai bianchi e tanto lontani dalla civiltà, quanto gli uomini lo sono dalle bestie.
Come gli indios vedono i conquistatori?
Bisogna infine ricordare che gli indios scambiarono spesso gli Spagnoli per esseri superiori, talvolta divini; tutti i documenti aztechi, maya e inca descrivono l’aspetto strano (barba, cavalli) e la potenza (scrittura, ‘fulmini’) dei conquistatori.
Cosa disse Las Casas riguardo agli indios?
“Perché i popoli di queste nostre Indie sono umani… e non sono inferiori a nessuno”, disse. tutti gli esseri umani sono nati liberi e uguali in dignità e diritti.” Bartolomé de Las Casas. Dipinto di Felix Parra, 1875.
Come vengono descritti gli spagnoli da Sepulveda?
Sepúlveda definiva i nativi americani come uomini humuncoli, cioè esseri inferiori rispetto alla razza umana. Nel periodo delle prime spedizioni nel nuovo mondo, in Europa si diffuse un’immagine negativa dei nativi americani, che venivano definiti rozzi, aggressivi e violenti, ma privi di coraggio e di intelligenza.
Cosa pensavano degli indios Bartolomé de Las Casas e Juan G de Sepùlveda?
Egli sosteneva che gli indios meritassero il trattamento loro riservato poiché i peccati e l’idolatria di cui si macchiavano costituivano un’offesa verso Dio e vide nei conquistadores degli angeli punitivi che sottomettevano gli “infedeli” per poi guidarli sulla retta via, ovvero quella della cristianità.
Come vengono descritti gli indios?
Colombo descriveva questo popolo come gente selvaggia, gentile e generosa, che apparteneva a una civiltà inferiore. Gli indigeni però venivano descritti come un popolo sanguinario e crudele per i sacrifici umani che essi effettuavano. Per questo dovevano essere sfruttati e sottoposti al lavoro.