Sommario
Quando la clausola penale è nulla?
(1) La penale opera in modo diverso a seconda che il danno sia dovuto all’inadempimento o al ritardo (v. 1383 c.c.). 1229 del c.c., è nulla la clausola penale che abbia lo scopo di escludere la responsabilità debitoria per dolo o colpa grave.
Quando la clausola penale e eccessiva?
Secondo il Codice del consumo [6], è da presumersi vessatoria, fino a prova contraria, la clausola penale manifestamente eccessiva, imposta al consumatore in caso di inadempimento o ritardo nell’adempimento, inserita nel contratto concluso tra un professionista e un consumatore.
Quando una clausola penale e vessatoria?
In altri termini, si ha una clausola penale vessatoria se la stessa determina uno squilibrio effettivo nel rapporto tra i diritti e gli obblighi derivanti dal contratto.
Cosa si intende per clausola penale?
La clausola penale è il patto con cui due soggetti convengono che, in caso di inadempimento o di ritardo nell’esecuzione degli obblighi nascenti da un contratto cui la stessa accede, uno dei contraenti sia tenuto ad una determinata prestazione.
Cosa significa clausola penale?
La clausola penale è il patto con cui si conviene che in caso di inadempimento di un’obbligazione la parte debitrice versi una somma di denaro o effettui altra prestazione.
Come si quantifica una penale?
A quanto ammonta una penale? La legge non stabilisce a quanto debba ammontare una penale. Il codice civile [1] prevede solo la nullità di qualsiasi patto che esclude o limita preventivamente la responsabilità del debitore per dolo o per colpa grave.
Cosa significa articolo 1382?
Articolo 1382. La clausola, con cui si conviene che, in caso d’inadempimento o di ritardo nell’adempimento (1218), uno dei contraenti tenuto a una determinata prestazione, ha l’effetto di limitare il risarcimento alla prestazione promessa, se non stata convenuta la risarcibilit del danno ulteriore (1223).
Quando il ritardo diventa inadempimento?
Si ha l’inadempimento dell’obbligazione quando il debitore, non esegue la prestazione dovuta, la esegue in maniera non esatta, la esegue in maniera parziale. La mora del debitore è il ritardo nell’adempimento dell’obbligazione.
Quando è ammesso il risarcimento del mancato guadagno?
Il risarcimento è previsto per legge quando si subisce un danno, dovuti ad un torto o azione illegittima. 1223 sancisce: “Il risarcimento del danno per l’inadempimento o per il ritardo deve comprendere così la perdita subita dal creditore come il mancato guadagno, in quanto ne siano conseguenza immediata e diretta”.
Quali sono le cause di inadempimento imputabili al debitore?
Presupposti dell’inadempimento
- esistenza dell’obbligazione;
- esigibilità ed attualità della prestazione in essa dedotta;
- mancata realizzazione della stessa prestazione;
- nesso causale tra il mancato verificarsi della prestazione ed il comportamento, commissivo od omissivo, tenuto dal debitore.
Quali sono gli effetti giuridici provocati dalla mora del debitore?
Gli effetti della costituzione in mora del debitore sono: l’obbligo in capo al debitore di risarcire l’eventuale danno; la cosiddetta perpetuatio obligationis, ossia il passaggio del rischio che la prestazione divenga impossibile in capo al debitore.
Come si calcola il danno da lucro cessante?
4. Come si prova il lucro cessante?
- il danneggiato deve dimostrare gli elementi costitutivi del danno e la sua diretta consequenzialità rispetto all’inadempimento e all’illecito (nesso causale), l’an e il quantum debeatur;
- il danneggiante deve allegare i fatti impeditivi alla produzione del danno.